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kW a CV: guida completa alla conversione

Quando si parla di potenza dei motori, non sempre si utilizzano le stesse unità di misura. Nei documenti ufficiali italiani ed europei compare il kilowatt (kW), ma nel linguaggio comune restano molto diffusi i cavalli vapore (CV).

Capire come funziona la conversione da kW a CV è fondamentale in diverse situazioni pratiche:

  • Per confrontare le prestazioni di auto e moto.
  • Per valutare soglie normative come quelle delle patenti motociclistiche o del superbollo.
  • Per comprendere l’impatto della potenza sul bollo auto e sulle polizze assicurative.

Le unità di misura della potenza

Per capire la conversione è utile distinguere le diverse unità utilizzate.

  • kW (kilowatt): è l’unità ufficiale del Sistema Internazionale (SI) ed è riportata obbligatoriamente nei documenti di circolazione dei veicoli (campo P.2 della carta di circolazione). Fattore di conversione: 1 kW = 1,35962 CV. Come stabilito a livello europeo dalla Direttiva 80/1269/CEE relativa al potere dei motori dei veicoli a motore.
  • CV (cavallo vapore): è un’unità metrica non SI ancora molto usata in Italia, soprattutto per comunicazione commerciale e confronto tra automobilisti. Fattore di conversione: 1 CV = 0,7355 kW

Formule di conversione kW ↔︎ CV

Da kW a CV Il metodo ufficiale di conversione è: CV = kW × 1,35962

Per semplicità, spesso si utilizza il valore approssimato: CV ≈ kW × 1,36

L’arrotondamento è accettabile nella vita quotidiana e nei confronti commerciali, ma per pratiche ufficiali (come il calcolo del superbollo o per verificare i limiti di patente) è consigliabile utilizzare la formula completa.

Esempi pratici:

  • 55 kW → 55 × 1,35962 = 74,78 CV (≈ 75 CV)
  • 100 kW → 100 × 1,35962 = 135,96 CV (≈ 136 CV)
  • 185 kW → 185 × 1,35962 = 251,52 CV (≈ 252 CV)

Da CV a kW
La formula inversa è: kW = CV ÷ 1,35962

Oppure, in forma semplificata: kW ≈ CV × 0,7355

Esempi pratici:

  • 90 CV Esatto: 90 ÷ 1,35962 = 66,2 kW Semplificato: 90 × 0,7355 = 66,2 kW
  • 150 CV Esatto: 150 ÷ 1,35962 = 110,3 kW Semplificato: 150 × 0,7355 = 110,3 kW
  • 300 CV Esatto: 300 ÷ 1,35962 = 220,6 kW Semplificato: 300 × 0,7355 = 220,6 kW

Tabella comparativa di conversione (kW → CV)

La tabella mostra la corrispondenza fra kW e CV dai valori più bassi (utili per moto e citycar) fino a 300 kW (~408 CV, tipici di auto sportive). Differenze di pochi decimali non hanno impatto nella vita pratica, ma per usi ufficiali è sempre bene applicare la formula precisa.

Dove trovo i kW ufficiali del mio veicolo?

Per non sbagliare, è essenziale sapere dove leggere il dato corretto.

  • Carta di circolazione: la potenza netta massima in kW è riportata nel campo P.2. È questo il valore riconosciuto da Regioni, Motorizzazione e compagnie assicurative.
  • Dati pubblicitari o schede commerciali: possono riportare valori leggermente diversi (peak power, potenza di sistema nelle ibride, arrotondamenti). Sono utili per confronti di mercato, ma non hanno valore legale.

Consiglio: per calcoli ufficiali di bollo, superbollo o per verificare la guidabilità di un mezzo con una patente specifica, utilizza sempre e solo i kW indicati nel libretto di circolazione.

Applicazioni pratiche della conversione

La conversione tra kilowatt e cavalli vapore non è solo un esercizio matematico: ha implicazioni concrete in campo fiscale, assicurativo e normativo.

Superbollo e soglie di potenza

Una delle applicazioni più immediate riguarda il superbollo, l’imposta aggiuntiva dovuta per i veicoli più potenti.

  • La soglia è fissata a 185 kW, che equivalgono a circa 252 CV.
  • Sapere questa conversione “a colpo d’occhio” aiuta a capire subito se un’auto rientra o meno nell’area di tassazione extra.

Attenzione: per il calcolo ufficiale vale solo la potenza riportata nel libretto (campo P.2), cioè i kW omologati. Non contano i valori pubblicitari o quelli di “potenza di picco”, spesso utilizzati nel marketing delle auto elettriche o sportive.

Bollo e assicurazione

Il bollo auto si calcola esclusivamente in base ai kW indicati nella carta di circolazione. Questo significa che non conta la potenza dichiarata nelle brochure commerciali, ma solo il dato ufficiale riportato nel libretto (campo P.2).

Sul fronte delle assicurazioni, la potenza del veicolo non determina da sola il costo della polizza, ma rappresenta un elemento chiave nel profilo di rischio valutato dalle compagnie.

  • Assicurazioni auto: un’auto più potente tende a essere associata a un potenziale di velocità più elevato, quindi a un rischio maggiore di sinistri. Per questo motivo i premi Rc Auto per vetture sportive o di alta gamma risultano spesso più alti.
  • Assicurazioni moto: nelle due ruote il peso della potenza è ancora più evidente. Le compagnie distinguono tra cilindrate e classi di kW. Una moto da 11 kW (guidabile con patente A1) rientra in fasce assicurative più contenute, mentre un mezzo da oltre 70 kW può avere premi significativamente più alti.
  • Altri fattori: età ed esperienza del conducente, residenza, storico assicurativo (classe di merito), uso del veicolo e percorrenza annua influenzano in modo determinante il costo finale della polizza.

Patenti e limiti di potenza per le moto

Per le moto, la conversione è fondamentale per capire se un mezzo è guidabile con la propria patente:

  • Patente A1: limite massimo 11 kW (≈ 15 CV).
  • Patente A2: limite massimo 35 kW (≈ 47,6 CV) con vincolo sul rapporto potenza/peso ≤ 0,2 kW/kg.
  • Patente A senza limiti: consente la guida di moto di qualsiasi potenza.

Conoscere la corrispondenza tra kW e CV ti permette di capire rapidamente se una moto rientra nei limiti previsti, evitando rischi di sanzioni o la necessità di dover limitare il motore con kit di depotenziamento.

EV e ibride: attenzione ai “kW”

Con l’arrivo delle auto elettriche e ibride, il tema della potenza ha assunto nuove sfumature che meritano attenzione.

Net power vs peak power

Nei veicoli elettrici i costruttori riportano spesso due valori di potenza:

  • Net power (potenza netta): è la potenza continua che il motore può erogare in condizioni stabili, quella utilizzata nei documenti ufficiali e per fini normativi.
  • Peak power (potenza di picco): è la potenza massima erogata per un tempo limitato (es. in fase di accelerazione). Viene usata spesso in marketing, ma non è valida per pratiche amministrative come bollo, assicurazione o superbollo.

Potenza “di sistema” nelle ibride

Nelle auto ibride si parla di potenza complessiva del sistema, ma attenzione: non è la semplice somma tra il motore termico e quello elettrico.

  • I due propulsori non raggiungono il massimo contemporaneamente.
  • La potenza totale viene calcolata in base alla configurazione tecnica e dichiarata dal costruttore.

Cosa usare per confronti e pratiche

Per ogni operazione burocratica o fiscale (bollo, superbollo, assicurazione, immatricolazioni) contano solo i kW omologati riportati nel libretto, indipendentemente da come la potenza viene presentata nelle brochure commerciali.

Cavalli vapore vs cavalli fiscali

Molti automobilisti confondono i cavalli vapore (CV) con i cavalli fiscali (CF), ma si tratta di due grandezze diverse.

  • Cavalli vapore (CV): rappresentano la potenza effettiva del motore, sono un dato tecnico che descrive le prestazioni reali del veicolo.
  • Cavalli fiscali (CF): sono un parametro convenzionale usato in passato per calcolare tasse e imposte legate al veicolo. Non rappresentano la potenza reale, ma un valore ottenuto tramite formule amministrative, utilizzato nel calcolo del bollo auto fino agli anni ’70

Dal 1978 in Italia i CF sono stati definitivamente superati e oggi il bollo auto si calcola sui kW riportati nella carta di circolazione, così come le assicurazioni stabiliscono i premi partendo dalla potenza in kW e da altri fattori di rischio (classe di merito, età, residenza).

I cavalli fiscali sopravvivono solo come riferimento nei vecchi libretti di circolazione, in documenti storici di auto d’epoca o in conversazioni informali, dove talvolta vengono confusi erroneamente con i cavalli vapore.

Il kilowatt (kW) è l’unità ufficiale di misura della potenza adottata dal Sistema Internazionale ed è quella riportata in carta di circolazione. Il cavallo vapore (CV) è invece un’unità metrica tradizionale, ancora molto usata nel linguaggio comune per descrivere la potenza dei motori.

La formula ufficiale è: CV = kW × 1,35962. In alternativa, si può usare la versione semplificata CV ≈ kW × 1,36. Per esempio, 100 kW corrispondono a circa 136 CV.

Si fa l’operazione inversa: kW = CV ÷ 1,35962 oppure in forma pratica kW ≈ CV × 0,7355. Per esempio, 150 CV equivalgono a circa 110 kW.

Il valore ufficiale è riportato sulla carta di circolazione nel campo P.2. È questo il numero da utilizzare per calcolare bollo, superbollo, verificare i limiti di patente e stipulare assicurazioni.

No: i cavalli fiscali erano un parametro usato in passato per calcolare tasse e tariffe, ma non rappresentano la potenza reale del motore. Oggi bollo e assicurazioni si basano sui kW omologati riportati nel libretto.

Perché serve in tante situazioni pratiche: dal calcolo del superbollo (soglia a 185 kW ≈ 252 CV), alla verifica dei limiti di potenza delle patenti moto (A1 e A2), fino alla valutazione dell’impatto della potenza sul bollo auto e sul premio assicurativo.

Nei veicoli elettrici e ibridi è importante distinguere tra potenza netta (quella che conta nei documenti) e potenza di picco (valore massimo usato nel marketing). Questo perché, per tasse, assicurazioni e pratiche burocratiche, fa fede sempre e solo la potenza netta omologata, riportata nel libretto.