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Carta di circolazione: cos’è, come funziona e cosa sapere nel 2025

La carta di circolazione, spesso chiamata “libretto”, è il documento ufficiale che attesta le caratteristiche tecniche del veicolo (marca, modello, peso, potenza, cilindrata, classe ambientale) e la sua idoneità a circolare. È obbligatorio averla sempre a bordo per dimostrare la regolarità del veicolo e non rischiare sanzioni.

Serve in diverse situazioni quotidiane: durante i controlli delle forze dell’ordine, al momento della revisione periodica, in caso di incidente stradale e quando si stipula o rinnova, ad esempio, un’assicurazione auto.

Documento unico di circolazione: cos’è e cosa cambia

Il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DU) ha sostituito il vecchio sistema basato su due documenti distinti: la carta di circolazione e il certificato di proprietà. Con il DU tutte le informazioni tecniche e giuridiche sono raccolte in un solo documento e con un formato digitale che semplifica le pratiche amministrative.

I libretti rilasciati prima dell’introduzione del DU restano validi, ma vengono sostituiti in caso di passaggi di proprietà, aggiornamenti tecnici o smarrimento.

Da quando è entrato in vigore il DU

Il documento unico è stato introdotto con un decreto legislativo del 2017 e, dopo una fase di transizione, è diventato operativo in via definitiva dal 1° ottobre 2021.

Chi rilascia il DU e come viene aggiornato

Chi rilascia la carta di circolazione, o Documento Unico, è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite la Motorizzazione Civile e il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Le pratiche si svolgono normalmente presso gli Sportelli Telematici dell’Automobilista (STA), disponibili in Motorizzazione, ACI o agenzie di pratiche auto autorizzate.

Ogni volta che interviene un cambiamento che riguarda la circolazione o la proprietà del veicolo (passaggio di proprietà, cambio residenza, aggiornamento tecnico o smarrimento), viene emesso un nuovo DU che sostituisce quello precedente.

Come leggere una carta di circolazione

Capire come leggere una carta di circolazione significa saper decifrare i dati più importanti che identificano il veicolo e ne determinano l’idoneità alla circolazione. Il documento è suddiviso in sezioni e campi, ognuno dei quali ha un significato preciso:

  • Dati anagrafici: nome e indirizzo dell’intestatario, indispensabili per controlli e aggiornamenti in caso di cambio di residenza.
  • Identificazione del veicolo: targa, numero di telaio e codice di omologazione, che servono a distinguere in modo univoco il mezzo.
  • Caratteristiche tecniche: potenza espressa in kW, cilindrata, massa complessiva e numero di posti, informazioni cruciali per revisione, assicurazione e verifiche in fase di compravendita.
  • Classe ambientale ed emissioni: indicano il rispetto delle normative europee, determinando l’accesso a ZTL e aree a traffico limitato.
  • Annotazioni speciali: qui vengono riportate eventuali modifiche tecniche (come l’installazione di un impianto GPL o un gancio traino) che devono essere registrate ufficialmente.

Saper interpretare questi campi aiuta non solo durante i controlli stradali, ma anche quando, ad esempio, si sceglie di vendere l’auto: conoscere la potenza, l’anno di immatricolazione e la classe ambientale può infatti influire sul valore commerciale del veicolo.

Aggiornamento della carta di circolazione

L’aggiornamento della carta di circolazione diventa obbligatorio in diverse situazioni:

  • Cambio di residenza dell’intestatario del veicolo, che deve essere comunicato e registrato.
  • Modifiche tecniche al veicolo (ad esempio, installazione gancio traino, variazioni di cilindrata, trasformazioni impianto GPL/metano, modifiche estetiche che incidono su dimensioni o peso).
  • Sostituzione delle targhe a seguito di smarrimento, furto, deterioramento o reimmatricolazione.

La pratica può essere avviata presso la Motorizzazione Civile, il PRA o attraverso gli Sportelli Telematici dell’Automobilista (STA).

Di norma occorrono:

  • Domanda di aggiornamento compilata su apposito modulo.
  • Documento di identità e codice fiscale dell’intestatario.
  • Carta di circolazione originale (se disponibile).
  • Ricevute dei versamenti previsti.

Il nuovo documento unico o la carta aggiornata vengono rilasciati al termine della procedura e riportano le variazioni comunicate.

Costi e tempistiche di rilascio

Le spese variano in base al tipo di aggiornamento, ma in genere comprendono due versamenti fissi (diritti della motorizzazione di circa 10,20 € e marca da bollo di 16 €) più eventuali costi di bollo e diritti di agenzia.

I tempi dipendono dal carico della Motorizzazione o dello STA, ma in media la pratica si conclude in pochi giorni lavorativi.

Smarrimento o deterioramento della carta di circolazione

Cosa fare in caso di smarrimento

In caso di carta di circolazione smarrita, la prima cosa da fare è sporgere denuncia presso Carabinieri o Polizia entro 48 ore. Con la denuncia, è possibile richiedere il duplicato del documento alla Motorizzazione Civile o tramite agenzia autorizzata.

Differenza tra furto, smarrimento e deterioramento

  • Furto: obbligo di denuncia e richiesta immediata del duplicato.
  • Smarrimento: stessa procedura del furto, con denuncia obbligatoria.
  • Deterioramento: quando il documento è illeggibile o danneggiato, si consegna l’originale rovinato alla Motorizzazione per ottenere il duplicato.

Tempi e sanzioni se si circola senza carta di circolazione

Il rilascio del duplicato richiede in media 30 giorni. In attesa del nuovo documento, la ricevuta della denuncia consente comunque di circolare.

Sanzioni: circolare senza carta di circolazione

Cosa succede se si dimentica il libretto a casa

Può capitare di uscire in auto o in moto e accorgersi solo dopo di non avere con sé la carta di circolazione. In caso di controllo, se il documento è semplicemente stato dimenticato a casa, non si rischia il ritiro della patente o il fermo del veicolo: viene applicata una sanzione amministrativa ridotta e si è tenuti a presentare il libretto successivamente presso gli uffici indicati dalle autorità.

Multa e punti decurtati

Diverso è il caso in cui il veicolo circoli senza alcuna carta di circolazione valida. In questa situazione la normativa prevede:

  • Multa amministrativa: può superare i 40 € per mancanza temporanea e arrivare a diverse centinaia di euro in caso di assenza definitiva o irregolarità.
  • Decurtazione di punti dalla patente: in base alla gravità della violazione (circolare senza carta di circolazione comporta una perdita di punti).

Differenza tra mancanza temporanea e definitiva

  • Mancanza temporanea: dimenticanza a casa o documento in corso di aggiornamento. È sufficiente presentare il libretto entro i termini stabiliti per evitare ulteriori sanzioni.
  • Mancanza definitiva: assenza totale del documento o rifiuto di esibirlo. In questo caso le multe sono più pesanti e possono includere la sospensione del veicolo dalla circolazione fino al rilascio del documento valido.

Carta di circolazione per moto

La carta di circolazione moto è il documento che riporta tutte le informazioni necessarie per identificare e verificare l’idoneità di un motociclo alla circolazione. Oltre ai dati generali comuni a ogni veicolo (targa, numero di telaio, dati dell’intestatario, classe ambientale), per le moto vengono messi in evidenza alcuni elementi specifici.

In particolare, la carta di circolazione di una moto deve riportare con precisione:

  • Cilindrata e potenza massima, fondamentali per stabilire quale patente è necessaria per guidarla.
  • Peso a secco e peso complessivo, dati che incidono sia sulla sicurezza sia sull’omologazione del mezzo.
  • Omologazioni del modello, comprese eventuali limitazioni o note relative a scarico, gomme e componenti modificabili.
  • Rapporto peso/potenza, elemento chiave soprattutto per moto di piccola cilindrata e per chi deve rispettare limiti legati alla patente A1 o A2.

Conoscere questi dati è importante non solo per circolare in regola, ma anche quando si stipula una polizza assicurativa moto o si effettuano modifiche al veicolo: qualsiasi variazione deve infatti essere registrata e aggiornata sulla carta di circolazione, pena sanzioni e, nei casi più gravi, il fermo del mezzo.

La carta di circolazione riporta i dati tecnici e l’idoneità del veicolo alla circolazione (targa, telaio, cilindrata, potenza, classe ambientale). Il certificato di proprietà, invece, indicava chi era il titolare del mezzo. Dal 2021 entrambi i documenti sono stati accorpati nel Documento Unico di Circolazione, che sostituisce libretto e certificato con un solo documento aggiornato.

Il costo medio di un duplicato varia dai 25 ai 50 euro. La cifra comprende i versamenti obbligatori (10,20 € per i diritti della Motorizzazione e 16 € di imposta di bollo) più eventuali spese aggiuntive. Se ci si rivolge a un’agenzia di pratiche auto, ai costi fissi si sommano i diritti di agenzia.

No, la carta di circolazione originale deve sempre essere a bordo, sia in Italia che all’estero. Le fotocopie o le versioni digitali possono essere utili come supporto, ma non sostituiscono l’originale. Viaggiare senza il documento espone a sanzioni e, nei casi più gravi, al fermo del veicolo.

Sì, il Codice della Strada prevede l’obbligo di circolare con l’originale del libretto. Una semplice copia non ha valore legale in caso di controlli stradali. Per questo motivo è fondamentale conservare il documento in buono stato ed evitare deterioramenti che ne compromettano la leggibilità.

Sì, i vecchi libretti auto rilasciati prima dell’introduzione del Documento Unico di Circolazione restano validi. Diventano da sostituire solo in caso di aggiornamenti (come cambio di residenza o modifiche tecniche), passaggio di proprietà o richiesta di duplicato per smarrimento o deterioramento.