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Assicurare un'auto non di proprietà: come funziona

Posso fare l’assicurazione auto per un veicolo non di mia proprietà?

Entriamo subito nel merito della questione rispondendo al quesito più urgente per chi legge questa guida: sì, è possibile stipulare una RC Auto per una vettura non di proprietà.

Questo perché la legge consente di intestare la polizza auto a una persona diversa da chi possiede il veicolo. Fermo restando che è obbligo del contraente pagare il premio assicurativo calcolato anche in base alla classe di merito (che fa capo al proprietario dell’auto e non al conducente).

Ricordiamo, poi, che guidare l’auto di un’altra persona è una pratica del tutto lecita e non serve annotarlo né tra i dati dell’assicurazione, né sulla carta di circolazione a patto che tale forma di ‘comodato’ basato su accordo verbale non superi i 30 giorni.

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Quali sono i soggetti coinvolti nella RC Auto? Facciamo chiarezza

Prima di capire come funziona l’assicurazione di un’auto non di proprietà, soffermiamoci brevemente sui termini che descrivono i soggetti che agiscono in questa operazione:

  • contraente: è definito nell’articolo 1891 del Codice Civile come la persona che sottoscrive la polizza assicurativa e che provvede al pagamento del premio su base. Tale pagamento può essere annuale o su base mensile nel caso di assicurazione a rate;
  • proprietario: è chi possiede il veicolo (intestatario del mezzo), i suoi dati compaiono sulla carta di circolazione e sull'attestato di rischio nel quale indicati i sinistri stradali degli ultimi 5 anni e la classe di merito assegnata;
  • conducente: è la persona che materialmente guida il veicolo. Se diversa dal proprietario e se usa l’auto normalmente (per un periodo superiore ai 30 giorni), il suo nome dovrà essere annotato sulla carta di circolazione.
Come verifico la scadenza dell’assicurazione auto?

Riassumendo, è possibile in linea di massima assicurare un'auto non di proprietà, perché non c’è nessun obbligo di legge che impone che chi sottoscrive la polizza debba essere anche il proprietario del mezzo. In altre parole, il contraente della polizza e il proprietario del mezzo possono essere due soggetti distinti.

Assicurare auto non di proprietà: i pro e i contro

Se decidi di assicurare un’auto non di proprietà accertati che ne valga davvero la pena, valutando i vantaggi e gli svantaggi. Il vantaggio più evidente si riscontra quando, trattandosi di un veicolo utilizzato all'interno del nucleo familiare, si decide di avvalersi della Legge Bersani che permette di ereditare la classe di merito (più favorevole) di un componente della famiglia.

Facciamo il caso pratico che in un nucleo familiare siano presenti dei neopatentati per i quali l’assicurazione risulta essere economicamente onerosa: in tal caso è possibile sottoscrivere la polizza a nome del neopatentato (sottoscrittore/conducente) e intestare la macchina al genitore con la classe di merito migliore. Lo stesso discorso vale per la RC Auto familiare, estensione della Legge Bersani, che apre suddetta possibilità anche a veicoli di categoria diversa e che potrebbe fare gioco in caso si dovesse assicurare un motociclo o una minicar.

Relativamente agli svantaggi di assicurare un’auto non di proprietà, bisogna evidenziare che possono insorgere conseguenze spiacevoli soprattutto quando le figure sopra descritte di proprietario e conducente non coincidono. Se alla guida del mezzo si trova un conducente occasionale (non il proprietario), in caso di sanzione con constatazione differita è il proprietario del mezzo a dover pagare, anche se potrà poi rivalersi sul conducente. Inoltre, in caso di incidente stradale è sempre il proprietario che si assume i rischi e dunque è la sua classe di merito ad essere penalizzata.

Come risparmiare con l’assicurazione di un’auto non di proprietà?

In conclusione, fare l’assicurazione per un’auto non di proprietà è una modalità che consente di risparmiare sul costo dell’assicurazione a patto che sussistano determinate condizioni, come quella di poter ereditare una classe di merito più vantaggiosa.

Ancora una volta sottolineiamo che la classe di merito è legata all’attestato di rischio, documento basilare per calcolare il costo della polizza, che a sua volta è in capo al soggetto proprietario del mezzo. Da tale premessa consegue che la compagnia assicuratrice prende in considerazione i dati del proprietario - quali età, residenza ed esperienza alla guida - per calcolare il prezzo della polizza.

È importante evidenziare, inoltre, che non tutte le compagnie assicurative consentono di sottoscrivere una polizza auto per un veicolo appartenente a un soggetto terzo: potrebbero esserci delle clausole di esclusione da verificare prima di siglare il contratto.

Se così fosse, c’è sempre un’altra opzione, soprattutto al momento del rinnovo dell'assicurazione: cercare una diversa soluzione per risparmiare sul costo della RCA facendo un preventivo online. Nessun altro strumento è altrettanto efficace per trovare la polizza su misura per le esigenze personali, familiari o lavorative.

Conducente diverso dal proprietario: implicazioni legali e responsabilità

Quando un'auto è guidata abitualmente da una persona diversa dal proprietario, è importante considerare anche le implicazioni legali che possono derivare da questa situazione. La legge prevede infatti che, in caso di infrazione o sinistro, alcune responsabilità non si trasferiscono automaticamente a chi guida e ricadono comunque sul proprietario del veicolo.

Anche se il veicolo viene utilizzato da un terzo, è il proprietario a rimanere giuridicamente coinvolto in varie situazioni. Questo avviene, ad esempio, nel momento in cui l’auto viene coinvolta in un incidente stradale: anche se non era lui alla guida, sarà il suo attestato di rischio a essere aggiornato, con possibili ripercussioni su classe di merito e premio assicurativo.

È dunque essenziale, soprattutto quando l'auto viene utilizzata da un conducente non proprietario, stabilire accordi chiari e valutare l’opportunità di registrare formalmente il comodato d’uso presso il PRA, in modo tale da tutelare entrambe le parti anche dal punto di vista assicurativo e legale.

Assicurazione auto non di proprietà: la normativa 2025

Anche nel 2025 resta pienamente valida la possibilità di assicurare un’auto non di proprietà, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Inoltre, la Legge Bersani, che dal 2006 ha modificato l'articolo 134 del Codice delle Assicurazioni Private, continua a consentire il trasferimento della classe di merito all’interno del nucleo familiare, favorendo un risparmio significativo soprattutto per i neopatentati.

Rimane attiva anche l’RC Auto familiare, che estende questo beneficio a veicoli di diversa tipologia.

Non sono state introdotte modifiche sostanziali alla regolamentazione del comodato d’uso: resta facoltativo registrarlo presso la Motorizzazione Civile se la durata è inferiore ai 30 giorni, obbligatorio se superiore.

Esempi pratici e scenari reali: chi prende la multa?

Per comprendere meglio alcuni scenari su chi guida un auto non sua, vediamo alcuni esempi concreti che chiariscono le responsabilità in gioco.

Immaginiamo il caso in cui un amico ci chieda in prestito l’auto e alla guida della stessa commetta un’infrazione rilevata con strumenti automatici (come autovelox o varchi elettronici delle ZTL): la multa verrà inviata al proprietario del mezzo, che sarà tenuto a comunicare i dati di chi era al volante al momento dell’infrazione. In caso contrario, sarà lui a dover sostenere le sanzioni previste, anche per quanto riguarda la decurtazione dei punti dalla patente.

Un altro esempio chiaro è un incidente stradale causato da un conducente abituale diverso dal proprietario, magari un familiare. Anche se il sinistro è stato provocato da un’altra persona, a livello di polizza auto la compagnia assicurativa valuterà i danni tenendo conto della classe di merito del proprietario, che potrà quindi subire un peggioramento della propria posizione assicurativa. Si tratta della constatazione differita, dove - in assenza di identificazione immediata del conducente - le responsabilità iniziali del sinistro ricadono sul proprietario.

Raccomandazioni per chi assicura un'auto non sua

Stipulare una polizza di Responsabilità Civile per un’auto non di proprietà è del tutto legale, ma richiede attenzione per evitare equivoci, contestazioni o responsabilità inattese in termini di verifica della copertura assicurativa.

Alcuni accorgimenti possono essere di aiuto nel gestire al meglio tale scelta e a tutelare sia il proprietario sia il conducente abituale del veicolo da spiacevoli complicazioni amministrative o legali:

  • Stabilire con chiarezza chi utilizzerà il veicolo e per quanto tempo, soprattutto se l’uso è continuativo: in caso di utilizzo superiore ai 30 giorni, è obbligatoria la registrazione;
  • Informarsi preventivamente sulle condizioni del contratto assicurativo, poiché non tutte le compagnie permettono di intestare la polizza a un soggetto diverso dal proprietario, o potrebbero imporre limitazioni;
  • Verificare che il conducente abituale sia idoneo alla guida, in termini di età, patente e storico assicurativo.

Cosa succede in caso di mancata dichiarazione del conducente abituale

Se un’auto viene utilizzata regolarmente da un soggetto diverso dal proprietario, è fondamentale comunicarlo alla compagnia. La mancata dichiarazione del conducente abituale può infatti comportare conseguenze rilevanti, sia in termini economici che legali.

In caso di sinistro, l’assicurazione potrebbe rifiutare il risarcimento o addirittura annullare la polizza per dichiarazioni inesatte o reticenti, come previsto dalle condizioni contrattuali. Questo accade perché il profilo del conducente incide sul calcolo del rischio e, di conseguenza, sul premio in base al sistema bonus malus. Non indicare il reale utilizzatore del veicolo equivale a fornire dati non veritieri, con potenziali ricadute sull’intera validità del contratto.

Per questo motivo, se l’auto viene concessa in uso prolungato a un familiare o a un terzo, è sempre consigliabile informare formalmente la compagnia di riferimento e aggiornare la documentazione, evitando così l’insorgere di controversie.

Domande frequenti (FAQ)

Sì, la copertura assicurativa è valida anche se alla guida c'è un'altra persona, a condizione che sia autorizzata e rientri nelle condizioni previste dal contratto.

La classe di merito è sempre legata al proprietario del veicolo, indipendentemente da chi lo guida.

Sì, ma non tutte le compagnie lo permettono e potrebbero applicare condizioni diverse rispetto a una polizza standard.

Sì, non è necessario effettuare il passaggio di proprietà per stipulare una RC Auto a nome di un soggetto diverso dal proprietario del veicolo.

Le multe vengono inizialmente notificate al proprietario, che può comunicare i dati del reale conducente, entro i termini previsti dalle norme.

Sì, se il veicolo è intestato a un tuo familiare convivente e rispetta i requisiti previsti dalla legge.

È obbligatorio solo se l’utilizzo del veicolo supera i 30 giorni consecutivi. Per periodi più brevi non è necessario.

In generale, no. Le auto aziendali devono essere assicurate da chi ne detiene la proprietà o la disponibilità documentata, salvo eccezioni autorizzate dalla compagnia.

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