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Quando si parla di potenza dei motori, non sempre si utilizzano le stesse unità di misura. Nei documenti ufficiali italiani ed europei compare il kilowatt (kW), ma nel linguaggio comune restano molto diffusi i cavalli vapore (CV).
Capire come funziona la conversione da kW a CV è fondamentale in diverse situazioni pratiche:
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Per capire la conversione è utile distinguere le diverse unità utilizzate.
Da kW a CV Il metodo ufficiale di conversione è: CV = kW × 1,35962
Per semplicità, spesso si utilizza il valore approssimato: CV ≈ kW × 1,36
L’arrotondamento è accettabile nella vita quotidiana e nei confronti commerciali, ma per pratiche ufficiali (come il calcolo del superbollo o per verificare i limiti di patente) è consigliabile utilizzare la formula completa.
Esempi pratici:
Da CV a kW
La formula inversa è:
kW = CV ÷ 1,35962
Oppure, in forma semplificata: kW ≈ CV × 0,7355
Esempi pratici:
La tabella mostra la corrispondenza fra kW e CV dai valori più bassi (utili per moto e citycar) fino a 300 kW (~408 CV, tipici di auto sportive). Differenze di pochi decimali non hanno impatto nella vita pratica, ma per usi ufficiali è sempre bene applicare la formula precisa.
Per non sbagliare, è essenziale sapere dove leggere il dato corretto.
Consiglio: per calcoli ufficiali di bollo, superbollo o per verificare la guidabilità di un mezzo con una patente specifica, utilizza sempre e solo i kW indicati nel libretto di circolazione.
La conversione tra kilowatt e cavalli vapore non è solo un esercizio matematico: ha implicazioni concrete in campo fiscale, assicurativo e normativo.
Una delle applicazioni più immediate riguarda il superbollo, l’imposta aggiuntiva dovuta per i veicoli più potenti.
Attenzione: per il calcolo ufficiale vale solo la potenza riportata nel libretto (campo P.2), cioè i kW omologati. Non contano i valori pubblicitari o quelli di “potenza di picco”, spesso utilizzati nel marketing delle auto elettriche o sportive.
Il bollo auto si calcola esclusivamente in base ai kW indicati nella carta di circolazione. Questo significa che non conta la potenza dichiarata nelle brochure commerciali, ma solo il dato ufficiale riportato nel libretto (campo P.2).
Sul fronte delle assicurazioni, la potenza del veicolo non determina da sola il costo della polizza, ma rappresenta un elemento chiave nel profilo di rischio valutato dalle compagnie.
Per le moto, la conversione è fondamentale per capire se un mezzo è guidabile con la propria patente:
Conoscere la corrispondenza tra kW e CV ti permette di capire rapidamente se una moto rientra nei limiti previsti, evitando rischi di sanzioni o la necessità di dover limitare il motore con kit di depotenziamento.
Con l’arrivo delle auto elettriche e ibride, il tema della potenza ha assunto nuove sfumature che meritano attenzione.
Nei veicoli elettrici i costruttori riportano spesso due valori di potenza:
Nelle auto ibride si parla di potenza complessiva del sistema, ma attenzione: non è la semplice somma tra il motore termico e quello elettrico.
Per ogni operazione burocratica o fiscale (bollo, superbollo, assicurazione, immatricolazioni) contano solo i kW omologati riportati nel libretto, indipendentemente da come la potenza viene presentata nelle brochure commerciali.
Molti automobilisti confondono i cavalli vapore (CV) con i cavalli fiscali (CF), ma si tratta di due grandezze diverse.
Dal 1978 in Italia i CF sono stati definitivamente superati e oggi il bollo auto si calcola sui kW riportati nella carta di circolazione, così come le assicurazioni stabiliscono i premi partendo dalla potenza in kW e da altri fattori di rischio (classe di merito, età, residenza).
I cavalli fiscali sopravvivono solo come riferimento nei vecchi libretti di circolazione, in documenti storici di auto d’epoca o in conversazioni informali, dove talvolta vengono confusi erroneamente con i cavalli vapore.
Il kilowatt (kW) è l’unità ufficiale di misura della potenza adottata dal Sistema Internazionale ed è quella riportata in carta di circolazione. Il cavallo vapore (CV) è invece un’unità metrica tradizionale, ancora molto usata nel linguaggio comune per descrivere la potenza dei motori.
La formula ufficiale è: CV = kW × 1,35962. In alternativa, si può usare la versione semplificata CV ≈ kW × 1,36. Per esempio, 100 kW corrispondono a circa 136 CV.
Si fa l’operazione inversa: kW = CV ÷ 1,35962 oppure in forma pratica kW ≈ CV × 0,7355. Per esempio, 150 CV equivalgono a circa 110 kW.
Il valore ufficiale è riportato sulla carta di circolazione nel campo P.2. È questo il numero da utilizzare per calcolare bollo, superbollo, verificare i limiti di patente e stipulare assicurazioni.
No: i cavalli fiscali erano un parametro usato in passato per calcolare tasse e tariffe, ma non rappresentano la potenza reale del motore. Oggi bollo e assicurazioni si basano sui kW omologati riportati nel libretto.
Perché serve in tante situazioni pratiche: dal calcolo del superbollo (soglia a 185 kW ≈ 252 CV), alla verifica dei limiti di potenza delle patenti moto (A1 e A2), fino alla valutazione dell’impatto della potenza sul bollo auto e sul premio assicurativo.
Nei veicoli elettrici e ibridi è importante distinguere tra potenza netta (quella che conta nei documenti) e potenza di picco (valore massimo usato nel marketing). Questo perché, per tasse, assicurazioni e pratiche burocratiche, fa fede sempre e solo la potenza netta omologata, riportata nel libretto.
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